www.gabrielealtobelli.itAbruzzese. Nasce nel 1968.
La sperimentazione dei materiali più vari lo appassiona fin dall’infanzia con l’utilizzo di materie prime reperite nei cantieri edili, per strada tra i rifiuti abbandonati, nelle discariche di inerti, nelle officine meccaniche e ovunque si fossero potute reperire materie prime, a costo zero, da plasmare e far tornare a dialogare nella genesi di nuove forme espressive. Il confronto con la materia nasce prima della scoperta del colore che avverrà nell’adolescenza con l’uso delle vernici poliuretaniche prima e con quelle acriliche poi. Formazione artistica squisitamente da autodidatta, quindi. Dovuta anche all’assenza di scuole d’arte nel territorio di residenza dove gli studi classici sono l’unica strada per entrare in contatto con il mondo dell’arte, che sarà sempre alla base dell’ispirazione e del confronto e con la storia dell’arte, studiata a stretto contatto con la filosofia. Nel percorso di sensibilizzazione artistica grande attenzione è rivolta all’ambiente naturale con profonde immersioni in tutta l’area montana abruzzese che lo porterà allo studio della botanica applicata alla scultura ed alla lavorazione di materiali lignei. Il legno è uno dei primissimi materiali che plasma con varie tecniche, dall’intaglio all’intarsio, dalla composizione al restauro. Negli anni ‘80 nasce il primo laboratorio d’arte. Nel 1990 vedono la luce, in mostra, le prime opere materiche. Trattasi di tavole lignee intagliate a rilievo, composizioni lignee con materiali di riuso, metalli assemblati e saldati, manufatti realizzati con cementi e gessi. L’attività artistica prosegue sempre febbrile e con assoluta priorità anche rispetto ad altre inclinazioni che l’esigenza creativa gli impone di coltivare come ad esempio la cura e lo studio della botanica applicata al restauro dei giardini e dei parchi nelle dimore storiche e all’arte topiaria, attività che svolgerà, anche con docenza, per tanti anni con una propria attività imprenditoriale. Negli anni 90, anni di un percorso universitario di studi umanistici, l’attività artistica si confronta con gli artisti e gli intellettuali della Capitale, dove, con varie collaborazioni, esporrà in diverse collettive di linguaggi contemporanei. La materia plasmata si arricchisce di significati prima astratti, poi concettuali, diversificandosi sempre di più nell’utilizzo della stessa ma prediligendo il ferro e, tra le pietre, i marmi, con assoluto rigore nei tagli e nelle forme geometriche. Un’arte che non toglie dal pieno ma che fa emergere dal vuoto riempiendo di significato nuovi linguaggi espressivi e nuove forme concettuali. “Alla luce di queste premesse, l’arte di Gabriele Altobelli si presenta come un personale viaggio immaginifico, vissuto attraverso lo sviluppo delle forme e la sperimentazione di materiali diversi, utilizzati per raggiungere esiti indubbiamente originali in continuo dialogo con l’essere e col divenire. Opere, le sue, quali vere architetture che possiedono la vita e la suggestione che ci trasmettono gli insiemi aventi un forte slancio concettuale e un’ importante componente astratto-analitica, le quali non scordano di descriver, e anche quel senso di provvisorietà e fragilità tipico della nostra epoca, reagendo alle stesse tramite l’affidarsi da un lato alla ragione e, dall’altro, alla narrazione, rivelandoci un Altobelli nel suo primo volto, cioè quello da intellettuale a tutto tondo” (Gian Ruggero Manzoni).